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terremoto amatrice
Ancora altre scosse susseguite nelle zone colpite dal terremoto di ieri.

Solo dalla mezzanotte, oltre 60 di magnitudo 2 o superiore: la piu’ forte di magnitudo 4.5 alle ore 5.15 con epicentro tra Accumoli e Arquata.

Una scossa che per fortuna è durata poco ma che è stata avvertita anche a Roma.

In totale si apprende, infatti, che le scosse sono state sino a questa mattina ben 460.

A riferirlo la risponsabile delle emergenze della Protezione civile, Titti Postiglione, durante il briefing che si è tenuto presso la sede centrale della struttura.

Intanto, con il passare delle ore è salito anche il bilancio delle vittime, che si è aggrevato pesantemente. Secondo i dati ufficiali forniti dalle prefetture e aggiornati a questa mattina le vittime accertate sono 247. La maggior parte, 190, in Provincia di Rieti e i restanti 57 in Provincia di Ascoli Piceno, sono soprattutto nel comune di Arquata del Tronto.

E a chi ha chiesto una stima delle persone che potrebbero essere ancora sotto le macerie, “non mi azzardo a fare questo tipo di numeri”, ha risposto il capo della Protezione civile, Curcio, sottolineando anche che “è complicato rispondere perché in questo periodo dell’anno in questi comuni vi è un aumento sensibile della popolazione”.

Curcio ha anche sottolineato che il bilancio ufficiale rimane “aperto” ed è quindi destinato a crescere nelle prossime ore. Sul numero degli ospiti (circa 80) dell’Hotel Roma, il capo della Protezione civile ha detto che non possiede dati precisi “su quante persone siano uscite realmente da lì”.

Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, ha detto che 6-7 corpi sono stati estratti dalle macerie dell’hotel e “altri ospiti sono ricoverati”.

I feriti sono circa 264, ce ne sono anche diversi in condizioni gravi.

Non sono mancati salvataggi importanti a distanza di ore. Come nel caso di una bambina di 10 anni rimasta intrappolata sotto le macerie per circa 15 ore, mentre la sorella non ce l’ha fatta.

Ancora incerto il numero dei dispersi e delle persone senza casa.
Tanti gli edifici storici crollati o danneggiati.

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