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Il rischio di tumore del collo dell’utero potrà essere diagnosticato anche da casa propria con un semplice test delle urine o con un tampone vaginale a casa, rendendo quindi lo screening preventivo più veloce per le donne che attualmente devono recarsi periodicamente in ambulatorio per eseguirlo.

A sviluppare il test è stata Belinda Nedjai, direttore del Laboratorio di Epidemiologia Molecolare della Queen Mary University of London. Chiamato S5, il test è stato presentato alla conferenza stampa sul cancro che si è tenuta alcuni giorni fa a Glasgow.

Attualmente lo screening preventivo per il tumore del collo dell’utero è il ‘Pap test’. Se l’esito è positivo (se ci sono papillomavirus), la paziente viene ricontattata per eseguire un nuovo tampone vaginale (come la colposcopia) che individua eventuali lesioni precancerose. Il test S5 promette invece di fare la stessa cosa a casa, intercettando anche tutte quelle donne che saltano gli screening periodici.

La validità del test è stata verificata finora su 620 donne. È risultato accurato sia nell’individuare le lesioni sia nel distinguere quelle ad alto rischio di trasformarsi in un tumore vero e proprio.

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