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Avrebbe somministrato medicinali a due pazienti Covid provocandone la morte. Questo è quando sostiene la procura di Brescia, nel fascicolo che è in mano al pm Federica Ceschi .

Il 47enne primario del pronto soccorso di Montichiari (Brescia), dottor Carlo Mosca si trova ora ai domiciliari dopo essere stato raggiunto da una misura cautelare emessa dal gip convinto del fatto che il primario potesse reiterare il reato. L’accusa è dunque di omicidio volontario.

Per gli inquirenti, le indagini sono state affidate ai Nas, Mosca avrebbe somministrato un farmaco ad effetto anestetico e bloccante neuromuscolare che ha portato alla morte dei due pazienti avvenuta nel corso della prima ondata della pandemia, alla fine dello scorso marzo. Nei mesi successivi Nas e procura si erano messi al lavoro per fare luce su alcuni decessi avvenuti nel pronto soccorso di Montichiari.

Analizzando le cartelle cliniche dei pazienti venuti a mancare si era così scoperto che le loro condizioni si erano aggravate improvvisamente. Tre salme erano state riesumate per essere sottoposte ad autopsia ed esami tossicologici. Nei tessuti e negli organi di uno era stata riscontrata presenza di un farmaco anestetico e miorilassante comunemente usato nelle procedure di intubazione e sedazione del malato che, se utilizzato al di fuori di specifici procedure e dosaggi, può determinare la morte del paziente. La somministrazione di quel farmaco non era però stata registrata nella cartella clinica del malato. Da qui la decisione indagare il dottor Mosca anche per falso in atto pubblico.

Dall’intercettazione di alcuni messaggi su WhatsApp era emerso anche da un’intercettazione tra un infermiere del Pronto soccorso di Montichiari e un collega. «Io non ci sto ad uccidere pazienti solo perché vuole liberare dei letti». «Io non ci sto, questo è pazzo» risponde il collega parlando della decisione del medico di far preparare i due farmaci che solitamente si utilizzano prima di intubare un paziente. «Anche a voi ha chiesto di somministrare i farmaci senza intubarli? Io non ci sto a uccidere questi solo perché vuole liberare i letti». Sono messaggi agli atti dell’ordinanza con cui il giudice di Brescia ha disposto l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Carlo Mosca.

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