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La legislazione europea per la tutela del benessere degli animali all’interno dei confini europei è fondamentale, e senza alcuni miglioramenti le strategie previste dalla Commissione europea per una transizione più green e sostenibile non potranno davvero vedere la luce. 

Lo scandalo delle due navi Karim Allah ed Elbeik e dei trasporti via mare e terra, le continue denunce circa le condizioni degli allevamenti e dei macelli in Italia e in Europa e le inchieste giornalistiche dimostrano che il tema deve essere affrontato anche a livello europeo in modo più incisivo. 

Ed è per questo che Animal Equality Italia e Animal Equality Spagna – insieme a una coalizione di decine di organizzazioni europee come Four Paws in Austria e Germania e L214 in Francia – si unisce oggi alla campagna promossa dall’organizzazione belga GAIA per l’introduzione di un Commissario europeo per il Benessere Animale. 

In un’azione congiunta fra più paesi, la coalizione ha inviato oggi numerose email e toolbox a tutti i parlamentari europei, per spingerli ad aderire alla campagna e a promuovere questo tanto semplice quanto fondamentale cambiamento. 

Attualmente, il Commissario europeo per la Salute e la Sicurezza Alimentare – Stella Kyriakides – è responsabile anche di tutto ciò che concerne il benessere animale all’interno dell’Unione, ma questa competenza non è riconosciuta nel suo titolo, dimostrando così la secondaria importanza di questo tema. 

Sappiamo che ormai il linguaggio è specchio di molte intenzioni e di sostanza, e quello che sembra essere un problema minore in realtà mette in evidenza il limitato impegno delle istituzioni europee su questo tema – persino della direzione generale competente – in relazione a un argomento che merita assoluta attenzione, ora più che mai.

La campagna congiunta propone quindi di cambiare il titolo di lavoro del Commissario in “Commissario europeo per la Salute, la Sicurezza Alimentare e il Benessere degli animali“. 

Questo inserimento – per il quale non è necessario apportare modifiche ai trattati, si tratta solo di volontà politica – mostrerebbe così a tutti gli effetti l’importanza di questa competenza e aumenterebbe la responsabilità del singolo commissario e di tutti gli uffici competenti su una questione così cruciale.

I cittadini europei hanno dimostrato più volte di avere a cuore gli animali e i sondaggi – compresi quelli condotti per conto della Commissione europea – mostrano che la netta maggioranza dei cittadini vuole vedere un livello più alto di protezione degli animali nella legislazione europea, ad oggi considerata ancora una delle migliori al mondo ma passibile di moltissimi miglioramenti e aggiunte a tutela di specie che ancora non godono di alcune protezione legale, come ad esempio i pesci.

Nonostante l’esistenza di una legislazione (per quanto parziale) dedicata, gli interessi economici troppo spesso prevalgono sulle richieste dei cittadini e anche su quelle del Parlamento europeo, che ha ripetutamente richiesto l’introduzione di modifiche legislative per migliorare la protezione degli animali. 

Il benessere degli animali all’interno dell’Unione europea migliorerà se questa responsabilità sarà enfatizzata e se il Commissario competente sarà esplicitamente invitato ad adottare un atteggiamento più proattivo e progressivo sul benessere degli animali a nome di tutta la Commissione Europea.

Per rilanciare l’attenzione su questo tema fondamentale, la coalizione #EUforAnimals ha lanciato una petizione congiunta, indirizzata a varie istituzioni europee aperta a tutti i cittadini europei che vogliano firmare e aggiungere la loro voce a questo appello. 

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