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L’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere, lo European Institute for Gender equality, è un programma specifico della Comunità Europea con sede a Vilnius e attivo dal 2007 con l’obiettivo di promuovere la parità tra i sessi e combattere le discriminazioni di genere, nell’Index annuale in cui ratifica progressi, mette in guardia: c’è ancora molta strada da fare, nel mondo digitale. Poiché il nostro presente e il nostro futuro sono sempre più digitali, dobbiamo garantire che le donne e le ragazze occupino la loro giusta quota di settore e siano incoraggiate a contribuire alla sua crescita, come ha affermato Helena Dalli, Commissario europeo per la parità. Cosa sta accadendo? Uno dei maggiori problemi che frenano l’uguaglianza di genere è la segregazione nell’istruzione e nel lavoro.

Ciò significa una concentrazione di donne o uomini in determinate materie o lavori. Nonostante gli sforzi per affrontare questo problema, come iniziative speciali per incoraggiare le donne a studiare scienze, ingegneria o ICT, la segregazione è effettivamente aumentata dal 2010. Nell’UE, solo due lavori su dieci nel settore delle ICT, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, sono occupati da donne. Nel settore dell’assistenza mancano gli uomini. Costituiscono solo il 15% dei lavoratori in infermieristica, ostetricia e cura della persona nei servizi sanitari.
L’Indice dell’istituto per la gender equality di quest’anno si concentra in particolare sugli effetti della digitalizzazione sulla vita lavorativa di donne e uomini. Ebbene, emerge che le donne corrono un rischio maggiore di essere sostituite nel loro lavoro da robot e sono sotto rappresentate nello sviluppo di intelligenza artificiale, start-up digitali e prodotti ad alta tecnologia come ad esempio astronavi, fibre ottiche, laser e microchip. Nel complesso, gli uomini dominano lo sviluppo di nuove tecnologie in tutta l’UE.

Le donne sono quelle più in linea con l’imponente sviluppo del digitale il gap di genere rischia di essere ancora più drammatico. L’espansione del lavoro organizzato attraverso piattaforme online sta riproducendo, avverte l’istituto europeo, le tradizionali disuguaglianze di genere, come il divario retributivo di genere e la segregazione di genere. Ad esempio, gli uomini hanno maggiori probabilità di lavorare nello sviluppo di software o nella consegna di cibo, mentre le donne lavorano di più nella traduzione online o nei servizi domestici.

In Italia solo il 18.9% delle laureate ha scelto discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) e, nonostante le ragazze si laureino in corso e in media con voti più alti dei compagni, una volta entrate nel mondo del lavoro non ottengono gli stessi risultati, in termini di occupazione e di retribuzione.

photo credits business people

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