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Sono undici le città che hanno fatto allarmare Legambiente almeno per 35 giorni a causa delle polveri sottili superiori (50 microgrammi/metro cubo).

A primi tre posti della classifica ci sono tre capoluoghi di provincia veneti. La maglia nera spetta a Venezia e a Verona che hanno superato i limiti per 41 giorni. Poi è la volta di Vicenza (40), di Avellino e di Brescia (39).

Seguono Cremona e Treviso (38), Alessandria, Frosinone e Napoli (37) e, infine, Modena (36). Il numero di città, però, è destinato ad aumentare considerevolmente visto che Padova e Rovigo hanno già raggiunto la fatidica soglia dei 35 giorni di sforamento mentre Torino è a 34. C’è di più. Vicine alla soglia critica ci sono anche Asti (33), Lodi e Reggio Emilia (32), Bergamo e Caserta (31) e Parma (30).

“Abbiamo scritto al Commissario europeo all’Ambiente, il lituano Virginijus Sinkevičius, per esprimere la nostra preoccupazione circa l’inefficacia e i ritardi delle politiche italiane nel miglioramento della qualità dell’aria — spiega Stefano Ciafani, presidente di Legambiente — e gli abbiamo sottoposto i risultati emersi dal report “Mal’Aria”. Chiediamo che solleciti le nostre istituzioni ad agire prima della definizione della multa europea. Al contempo, siamo intenzionati anche attraverso la nostra campagna #LiberiDaiVeleni a batterci città per città, perché i ministri del governo e i presidenti di Regione applichino finalmente le leggi e le ordinanze promesse all’Europa per riportare l’inquinamento, già questo inverno, nei limiti previsti dalle Direttiva del 2008 e del 2014.”

photo credit legambiente

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