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Lindsey Gritton era alla sua 34esima settimana di gravidanza quando ha capito di non stare bene. Per la 29enne quella che portava in grembo era la sua secondogenita.

Ha avuto il decorso di gravidanza regolare, fino a quando non ha scoperto di avere un tumore al seno, a seguito della sensazione di bruciore sotto l’ascella destra.

Lindsey pensava potesse trattarsi di un dotto del latte, cioè un’ostruzione del tubo che porta il latte materno dal tessuto ghiandolare fino al capezzolo, come gli era già accaduto per il passato, quando aspettava l’altro figlio, ma in realtà così non era.

Non riuscendo a sciogliere l’ingorgo e sentendo un nodulo – delle dimensioni di una piccola biglia – sul lato esterno del suo seno destro, la donna ha deciso di rivolgersi al medico curante, che le ha diagnosticato una mastite e una prescrizione antibiotica.

Lei ha cercato di sbloccare il dotto, ma non ci è riuscita, e sentiva veramente che la sensazione era diversa da quando lo aveva avuto durante la prima gravidanza.

Ecco allora che preoccupatissima, si è rivolta allo stesso dottore che l’aveva visitata in precedenza, chiedendo subito di potersi sottoporre ad una ecografia mammaria.

Il medico, un po’ riluttante, le ha risposto che era impossibile che a quell’età potesse avere un tumore.

Ha dovuto insistere la donna per avere la possibilità di poterla fare.

Scoprendo poi, che qualcosa veramente non andava. Guardando il terrore del radiologo che aveva negli occhi, mentre guardava il monitor per l’ecografia.

Successivamente le veniva diagnosticato un tumore al seno al quarto stadio della malattia, da parte di uno specialista

A seguito anche di una biopsia a cui si sottoponeva.

Era un carcinoma duttale invasivo. I medici le hanno anche precisto che probabilmente la malattia si era già diffusa in altre parti del corpo, ma essendo incinta, non potevano scoprirlo subito.

Aveva bisogno di fare una scansione PET, impossibile da fare in gravidanza a causa dei traccianti radioattivi utilizzati nella scansione, che possono esporre i bambini non ancora nati alle radiazioni.

A quel punto la gravidanza di Gritton è stata indotta una settimana dopo la visita effettuata, e tre settimane prima della data del termine del parto previsto. Dopo che Lindsey, che vive in Georgia, negli Stati Uniti, ha partorito, è stato confermato che aveva un cancro al seno del quarto stadio e che la malattia si era diffusa anche al fegato.

Necessitava di chemioterapia, iniziata subito dopo due settimane dal parto.

Ora si dice fiduciosa. Continua la sua battaglia contro il male estremo, e ogni tre settimane si sottopone ad un ciclo di chemioterapia da seguire per 4 mesi.

Ecco perché è importante la prevenzione anche quando si è più giovani.

La giovane Lindsey Gritton ha annunciato la sua tragedia sui social.

foto crediti yahoonews

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