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«Aumenteremo le pene verso chi maltratta gli animali, garantendo maggiore tutela rispetto a fatti gravi ancora non adeguatamente perseguiti». Ad annunciarlo su Facebook è il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, che ha riportato l’articolo del Corriere.it che domenica ha raccontato della vicenda, della cagnolina Mia, lanciata in mare con una pietra al collo da parte del suo padrone a Lido Valderice, nel Trapanese, per cercare di annegarla, ma che è riuscita a salvarsi. L’uomo è stato denunciato, grazie al tempestivo intervento delle forze dell’ordine e segnalazione da parte di bagnanti. «Quanto accaduto a Mia non dovrà ripetersi più!», aggiunge il ministro Bonafede.

La vicenda aveva creato parecchio scalpore dopo la denuncia da parte del Nucleo operativo italiano tutela animali, che aveva postato sui social la foto della cagnolina sopravvissuta all’affogamento e quella della corda e del masso che il suo padrone aveva utilizzato per indurla a stare in acqua. Un gesto barbaro, che forse sarebbe passato inosservato se sulla spiaggia non ci fossero stati dei bagnanti che hanno assistito alla terribile scena e avvisato subito le forze dell’ordine.

Al ministro della giustizia Bonafede, fa poi eco il ministro dell’Ambiente, l’ex generale dei carabinieri Sergio Costa, che si è fatto carico della questione annunciando la costituzione di parte civile nei confronti del responsabile del gesto. «Gli animali sono i nostri compagni di vita – sottolinea il ministro – il loro maltrattamento è un delitto atroce e mi muoverò affinché le pene siano inasprite».

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