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Hilary Duff, cantante, attrice e stilista statunitense, 31 anni di Houston, è da poco diventata mamma per la seconda volta e ha deciso di bere la sua placenta, perché secondo lei ricca di sostanze preziose salutari per lei e per il bambino.

La notizia è stata rilanciata da People. Che racconta che l’ex stella della Disney ha affermato di aver bevuto la sua placenta dopo la nasciata di Banks Violet e di averla trovata molto gradevole: “Era deliziosa. È stato il miglior frullato da quando avevo 10 anni. All’inizio, devo dire la verità, ero insicura onestamente, ma le teorie a favore della pratica mi hanno convinta a provarla”. La Duff è poi entrata nello specifico svelando di aver deciso di berne solo una piccola parte per poi congelarne l’altra parte restante, sotto forma di cubetti di ghiaccio, anziché farla incapsulare.

In tanti credono infatti che mangiare l’annesso fetale abbia effetti benefici sulla salute della donna e a pensarla così è anche l’artista Duff. Ma sarà vero?

In effetti negli Usa sta diventando una prassi piuttosto comune tra le celebrities. Eppure, non c’è ancora allo stato di fatto alcuno studio che lo certifichi. Che confermi tale teoria. Come sottolinea la patologa Rebecca Baergen del Weill Cornell Medical Center di New York, esperta di patologia placentare, in un’intervista rilasciata alla rivista Scientific American.

Ma allora perché mangiare la placenta?
Le ragioni che possono spingere a fare ciò sono veramente tante: alcune donne sostengono che la placenta sia ricca di ferro e altre sostanze nutritive, e pertanto, sia in grado di aiutarle a recuperare le forze perse durante il parto. Altre che pensano che possa dare una mano con l’allattamento, promuovendo la produzione di latte. Altre ancora che permetta di ridurre il rischio di depressione post parto. Insomma, sostengono che meglio provare, non si sa mai!

Ecco allora che arrivano a frullarla o ad adoperarla come base per piatti fino ad arrivare e a delle vere e proprie ricette fatte in casa per incapsularla. Negli Stati Uniti infatti, c’è addirittura un libro che spiega come consumarla cruda e assumendola sotto forma di compresse. In pratica, la placenta viene cotta (in genere al vapore), tagliata a fette, essiccata e ridotta in polvere, da inserire in piccole capsule. Si può fare ciò a casa anche da sole oppure, in alcuni paesi, è rivolgendosi a singoli o ad aziende che offrano tale servizio.

Ma serve davvero mangiare la placenta?
“In effetti alcune donne riferiscono di aver tratto beneficio dal fatto di aver ingerito la placenta” commenta Rebecca Baergen. “Dicono di sentirsi più in forze, di stare decisamente bene. Però al momento non c’è nessuno studio scientifico che abbia documentato davvero questi effetti positivi. Probabilmente molto dipende dall’effetto placebo”.

le mamme “convinte” ricordano che la pratica di mangiare la placenta è molto diffusa nel regno animale. “È vero – spiega Baergen – ma gli animali fanno un sacco di cose che noi non facciamo”. Secondo la patologa, negli animali questo comportamento ha più a che fare con la necessità di nascondere le prove del parto appena avvenuto per evitare attacchi di predatori.

Di fronte allo scetticismo dei tanti, le mamme “convinte” ricordano che la pratica di mangiare la placenta è molto diffusa nel regno animale. “È vero – spiega Baergen – ma gli animali fanno un sacco di cose che noi non facciamo”. Secondo la patologa, negli animali questo comportamento ha più a che fare con la necessità di nascondere le prove del parto appena avvenuto per evitare attacchi di predatori.

E comunque, se si va a vedere (come ha fatto l’autrice del blog canadese Maman Éprouvette) che cosa succede in popolazioni primitive o dove sopravvivono usanze tradizionali e che cosa succedeva in epoca storica, si scopre che sono davvero pochissime le testimonianze di placentofagia. A indicare che, di norma, gli esseri umani non lo fanno e non l’hanno mai fatto.

I possibili rischi
A mettere in guardia contro la pratica non c’è solo il peso della tradizione: la placenta, infatti, potrebbe essere veicolo di infezioni batteriche o virali e contenere residui di sostanze di scarto, come il meconio.

Hilary avrebbe voluto già fare questa esperienza sei anni fa con la prima gravidanza, quando è nato il figlio Luca Cruz ma poi avrebbe deciso di lasciar perdere per un po’ di diffidenza.

Successivamente avendo sentito che lo hanno fatto altre donne dello spettacolo ha deciso di farlo anche lei.

Ricordiamo che questa pratica veniva già utilizzata negli anni settanta e secondo gli esperti sarebbe salutare per la relazione madre-figlio. In Italia non esistono leggi precise a proposito della placentofagia: la placenta appartiene di fatto alla madre che è dunque libera di farne ciò che vuole, anche a scopo terapeutico.

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