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Per Pippo Baudo dopo 16 anni da un avviso di accertamento dell’Agenzia delle Entrate, che gli aveva chiesto oltre 257mila euro di tasse non pagate, è arrivata ieri la sentenza da parte della Corte di Cassazione che ha stabilito che il noto presentatore non ha diritto al condono fiscale.

L’Erario nel ’96, gli aveva presentato il conto. Anno in cui il Pippo Nazionale aveva condotto la 46° edizione del Festival di Sanremo, di cui era anche direttore artistico.

I giudici della Cassazione nella sentenza depositata ieri hanno spiegato che Baudo non poteva certamente fruire del condono fiscale previsto dalla Finanziaria 2003, perché entro la data del perfezionamento della definizione agevolata per Irpef e Ilor, relativa al ’96, il presentatore era a conoscenza di essere sottoposto a un procedimento penale per reati tributari relativi all’anno d’imposta 1994.

La Corte di Cassazione, infatti, nel fornire la corretta interpretazione da dare alla norma preclusiva del condono, ha accolto il ricorso presentato dall’Agenzia delle entrate, decidendo per il rigetto della domanda di contestazione originaria mossa dal presentatore.

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