La pesca intensiva sta impoverendo l’ecosistema marino eliminando così, i predatori della medusa o prunus persica.
Sul sito Meteomeduse.it, app per smartphone nata dalla collaborazione con l’Università del Salento e Cnr-Ismar, c’è una mappatura, che permette di individuare i mari più popolati.
Il biologo marino, Ferdinando Boero sostiene che sia lecito domandarsi come mai continuino ad aumentare nonostante l’estate sia in ritardo.
Secondo l’esperto, la risposta è da ricercare nel fatto che ci sono sempre meno larve e quindi meno baby pesci e le meduse hanno meno pesci che se le divorano. Ecco allora che si moltiplicano. I bagnanti da parte loro, hanno ormai una certa dimestichezza e sanno riconoscerle, ad esempio, riescono a distinguere quelle più urticanti da quelle innocue.
Le meduse non attaccano la specie umana ma se si viene punti da una di esse è bene lavarsi subito con acqua di mare e non con acqua dolce. Altro rimedio è quello di applicare sulla ferita un sasso caldo, della sabbia calda, lavare la zona con ammoniaca, ecc.
E qualora dovesse presentarsi anche una reazione cutanea associata ad una difficoltà respiratoria, sudorazione, ecc allora è importante recarsi subito al pronto soccorso o da un medico.