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Le immagini diffuse dagli attivisti siriani in queste ore, su presunti attacchi chimici vicino a Damasco, se ne verrà confermata l’autenticità, la strage di oggi che ha causato la morte di 1.300 morti rappresenterebbe una svolta nelle operazioni del regime di Bashar el Assad.

Secondo gli attivisti i video sarebbero stati girati dopo i bombardamenti per mano delle forze lealiste nella regione della Ghouta orientale e su due sobborghi a sud della capitale.

In uno di essi, che si dice sia stato girato in un sobborgo di Kafr Batna, si vedono decine di morti senza ferite, allineati in una grande stanza che presentano piuttosto segni di soffocamento e bave alla bocca. Sono in maggior parte uomini di giovane età, ma anche donne e molti bambini.

Intanto, Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna hanno chiesto una riunione straordinaria del Consiglio di Sicurezza dell’Onu per discutere il presunto attacco con armi chimiche condotto dall’esercito siriano nella zona di Damasco. Riunione, che si è tenuta ieri sera a New York durante la quale l’Onu ha annunciato che serve la massima “chiarezza”. Anche se, poi, non c’è stato accordo in seno al Consiglio per chiedere una inchiesta dopo l’ultima denuncia dell’opposizione siriana.

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