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Il Trattato di Schengen potrebbe molto presto non essere più applicato. Diversi gli Stati a spingere in tale direzione. Ma secondo il premier Renzi, la sua sospensione potrebbe non contribuire alla lotta al terrorismo.

In un’intervista a Rtl, il premier ha detto: “Schengen è molto messo in dubbio e per noi è veramente triste, la libera circolazione era il grande sogno europeo. E’ giusto essere attenti contro il terrorismo ma non è che sospendendo Schengen si bloccano i terroristi: alcuni terroristi di Parigi sono cresciuti nelle nostre città. C’è paura e mancanza di visione nella chiusura di Schengen che mette a rischio il progetto europeo”.

“Con la Merkel il rapporto è buono: Italia e Germania hanno bisogno l’una dell’altra”. “Berlino – ha spiegato Renzi – ha bisogno di noi perché se rallenta l’export verso la Cina, le grandi aziende tedesche hanno interesse che l’Italia si rimetta in moto. La Germania ha voglia che l’Italia riparta. Merkel ha bisogno di un’Italia forte, e per questo, per noi, è fondamentale che la Germania svolga un ruolo di guida forte all’interno del proprio mondo di riferimento e che Merkel sia in condizioni di affrontare le proprie sfide”.

“L’impressione che quella che in alcuni casi in Europa ci siano due pesi e due misure. Basti pensare all’energia. Sembra che le cose che servono al Nord Europa, Germania e Olanda su tutte, si possano fare, vedi North Stream e quelle che servono al Sud, South Stream, no. Non sono uno che di fronte alle ingiustizie sta a guardare: anche all’ultimo Consiglio Ue – ha continuato Renzi – non ho avuto nessun tentennamento a far notare che si stava facendo una cosa incentrata sull’interesse di alcune parti dell’Europa e non di altre”.

Ma di Schengen hanno parlato anche la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente americano Barack Obama nel corso di una telefonata successiva alla richiesta mossa da Schauble di “miliardi di euro” in nuovi fondi da trasferire agli Stati che confinano con la Siria.

Secondo il ministro tedesco, l’Europa si è resa conto che la cosa non è possibile e che non risolve la crisi e poi sarebbe costato “molto di più” e per questo, anche “Il presidente americano ha promesso che il governo degli Stati Uniti contribuirà in modo notevole” in tal senso. Ha assicurato il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert.

Nel dibattito è intervenuto anche il primo ministro francese Manuel Valls, pronto ad attuare “misure urgenti per controllare le sue frontiere esterne. Se l’Europa non è in grado di proteggere i propri confini, è l’idea stessa di Europa, che sarà messa in discussione”.

E alla domanda circa i controlli alle frontiere all’interno dell’Europa, Valls ha detto “quello che è a essere rischio è il concetto stesso di Europa”.

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