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Capita spesso, che molti padroni fumino hashish e che i propri cani respirino il fumo passivo, o addirittura finiscano per mangiare questa droga.

Negli ultimi anni, infatti, sono stati tantissimi i ricoveri di questi amici a quattro zampe a seguito di un’eccessiva esposizione al fumo soprattutto di canne.

Daniela Mignacca, direttore della Clinica veterinaria Romasud, ha messo in risalto questo grave problema, che costringe sempre più padroni a ricoverare i loro cani a seguito di un’overdose di hashish.

Secondo alcuni dati, sembrerebbe che si registrino, circa 3 casi al mese di animali domestici che rischiano la vita per aver ingerito o inalato una canna.

Spesso la diagnosi non avviene subito perchè i padroni si vergognano di dichiarare che il proprio animale ha ingerito sostanze illegali, e questo mette ancor di più a rischio la vita dell’animale.

I sintomi, che devono far preoccupare, sono due: effetto sedativo o eccitante, nonchè segnali simili a quelli umani: pupille dilatate e l’iper-eccitazione.

Un modo per salvare il cucciolo è una lavanda gastrica, altrimenti si pratica una terapia di sostegno con ossigeno e fluidi. Dipende molto anche dalla dose ingerita e dalla tempestività dell’intervento.

Le razze più sensibili all’effetto delle canne sono: ‘Yorkshire e barboncini, cani che soffrono spesso di bronchiti allergiche, tracheiti croniche e altri disturbi, per cui il rischio può essere ridotto evitando di fumare in loro presenza.

Ma il consiglio è quello che anche il padrone smetta di usare sostanze per lui stesso dannose alla salute.

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