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lettera a dina

Lettera a Dina, di Graza Verasani, è disponibile in tutte le librerie dal 7 settembre 2016 (Giunti Editore – Collana Scrittori Giunti pp. 160, euro 14, ebook euro 8.99).

Questo romanzo è il racconto toccante di un’amicizia assoluta e dei segni che ha lasciato; una riflessione sui sogni e gli ideali della giovinezza attraverso un paesaggio esistenziale che tocca un decennio importante della storia italiana, in una sovrapposizione tra passato e presente il cui raccordo emotivo – e provvidenziale – è la musica.

E’ una mattina del 1973, nella classe 2a H entra Dina. Ha dodici anni, indossa una pelliccia costosa, è bionda, è sovrappeso, si volta verso la sua nuova compagna di banco e le dice: «Io sono fascista». L’altra le risponde: «Io sono comunista».
È un colpo di fulmine.

Anche se provengono da mondi profondamente diversi, tra le due ragazzine nasce un’amicizia intensa, fatta di chiacchiere, discussioni, giuramenti, liti e riconciliazioni appassionate. A unirle è la solitudine, la fantasia, e una difficoltà crescente di affrontare la realtà che le circonda. A quindici anni, dopo la separazione dei genitori, Dina si trasforma in una bellissima e disperata adolescente in lotta con la madre, persa dietro un nuovo, giovanissimo amore. Cominciano anni turbolenti: lascia la scuola, tenta più volte il suicidio, viene ricoverata in diversi ospedali e sceglie l’eroina come unico anestetico al dolore. La voce narrante, mittente della lettera, è quella dell’amica superstite che in un momento difficile della sua vita ha bisogno di far pace con quel passato: perché Dina non c’è più, se n’è andata prima di compiere trent’anni, e la sua morte non è certo priva di misteri. Adesso, solo una di loro può riavvolgere il nastro, ripercorrere le tracce di quel rapporto spezzato e accettare, forse, che per certi legami non esistono addii definitivi.

Dal Libro:

«E cos’altro sa?» fece lui. Presi fiato. «So che non sono mai stata capace di portare rispetto, il rispetto delle regole, il rispetto di mio padre verso mia madre. Perché se incontri presto sulla tua strada qualcuno che ti chiede tutto, impari che quel tutto non ha regole e non ha rispetto, che quel tutto forse è l’amore, o il tuo modo di amare, e non puoi farci niente.»

Grazia Verasani (Bologna 1964), scrittrice e musicista, ha esordito ventenne pubblicando racconti sul Manifesto, nella rubrica curata da Gianni Celati. Sono seguiti romanzi, antologie, opere teatrali, fino a Quo vadis baby? (Feltrinelli) da cui il regista Gabriele Salvatores ha girato l’omonimo film nel 2005 e prodotto una serie tv. Per Feltrinelli, oltre a Tutto il freddo che ho preso, sono usciti Velocemente da nessuna parte, Di tutti e di nessuno, Cosa sai della notte e Senza ragione apparente (menzione speciale premio Scerbanenco 2015), con protagonista l’investigatrice privata Giorgia Cantini.
Per Giunti, nel 2014, è uscito il romanzo di successo Mare d’inverno.
Il suo sito è www.graziaverasani.it

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