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sclerosi multipla e attivita fisica
L’attività fisica fa bene alla salute e a chi soffre di sclerosi multipla. Ne è convinto Angelo Ghezzi, neuropsichiatra, coordinatore della ricerca scientifica del Centro studi sclerosi multipla dell’ospedale di Gallarate (Varese), e membro della commissione giudicatrice del Premio Merck in neurologia.

“Recenti studi hanno dimostrato che l’attività fisica ha di per sé un effetto importante per favorire il potenziamento del patrimonio basale cognitivo e funzionale, necessario per una migliore protezione del paziente dal danno causato dalla malattia”.

“Nel trattamento della sclerosi multipla la medicina riabilitativa resta importante -spiega Ghezzi, intervenendo al convegno ‘Innovazione tecnologica e salute: videogames e wearable devices per il paziente con sclerosi multipla’, che si è tenuto pochi giorni fa a Milano – perché aiuta il paziente a contrastare le limitazioni indotte dal danno neurologico. E negli ultimi anni gli studi in materia sono passati da un approccio empirico a uno con una migliore impostazione metodologica, mutuando innovazioni importanti provenienti ad esempio dalle bioteconologie: è in questo quadro che sono maturati i due progetti innovativi vincitori del Premio Merck in neurologia”.

Numerosi strumenti, si hanno oggi a disposizione anche grazie alle tecnologie, e permettono di contrastare i vari elementi che determinano la disabilità nella sclerosi multipla: “Si va dai vari tipi di sensori per misurare le funzioni motorie, di coordinamenti, deambulazione e velocità – conclude Ghezzi – al forte sviluppo della robotica, di sempre più centrale importanza”.

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