Secondo un rapporto sullo “Stato delle coste artiche 2010” è emerso che le coste dell’Artico si stanno ritirando progressivamente, in alcune zone arrivando anche a 30 metri l’anno.
A lanciare l’allarme il consorzio che ha stilato il rapporto e che riunisce più di 30 scienziati di dieci Paesi, secondo cui questo fenomeno metterebbe a rischio l’ecosistema ma anche le comunita’ umane che vivono in quell’area.
Gli esperti spiegano che i due terzi delle coste artiche, non sono fatte di roccia ma di permafrost, ossia un terreno misto a ghiaccio soggetto all’erosione a causa di venti ed acqua.
Ma non solo. A questo si aggiunge il riscaldamento del clima che scioglie la calotta polare, esponendo porzioni sempre maggiori di permafrost alle intemperie.
Gli scienziati hanno valutato che le coste continueranno a ritirarsi. La media secondo loro è di un metro ogni anno, ma in certe zone si arriva anche a trenta metri.
Per tutto questo però, la colpa va anche alle compagnie petrolifere che sempre più spesso, vanno li per trivellare i suoli liberi dal ghiaccio per raggiungere gli immensi giacimenti petroliferi artici sottostanti.