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In seguito al terremoto in Giappone, anche in Italia sono scattati dei controlli sul pesce per verificare il livello di radioattività. Le autorità italiane hanno, pertanto, deciso che non fermeranno le importazioni del pesce pescato in Giappone, ma è però necessario, non tralasciare nulla in termini di sicurezza alimentare, in modo da tranquillizzare i consumatori italiani.

Il terremoto in Giappone e conseguentemente le fughe radiottive, non possono non comportare degli effetti drammatici sulla salute. Per questo, in occasione di un convegno sulla contaminazione agroalimentare il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha voluto spiegare quali sono i prodotti su cui vengono applicati i dovuti controlli.

Si tratta dunque di pesce, tra cui sushi, crostacei, preparati a base di pesce e caviale. Poi ancora, prodotti vegetali, come il tè verde e la salsa di soia.

Gli alimenti che provengono dalle zone colpite dal pericolo nucleare devono essere soggetti a controlli in quanto le contaminazioni alle radiazioni passano attraverso polmoni, pelle e cibi.

I prodotti confezionati prima dell’11 Marzo non verranno controllati, non essendo pericolosi, e per gli altri sono previsti dei controlli a campione, considerato il numero ristretto di questi prodotti stessi.

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