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Massimo Giuseppe Bossetti, è stato per quasi tre ore a colloquio con il pm che lo accusa della morte di Yara Gambirasio.

L’uomo durante l’interrogatorio, avuto con il sostituto procuratore di Bergamo Letizia Ruggeri dopo aver taciuto per due volte, avrebbe riposto a tutte le domande.

Alle 13.30, gli avvocati Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni, che assistono il muratore di Mapello, avrebbero fatto sapere che il loro assistito “Ha ribadito la sua innocenza e dato la sua spiegazione sul perché il suo Dna è stato trovato sugli abiti di Yara”.

Aggiungendo che il loro cliente “ha chiarito alcuni elementi apparsi sui giornali e ha risposto a tutte le domande”. Ma alla richiesta se l’indagato abbia fornito o no, una risposta sulla presenza o meno di un complice, hanno preferito non rispondere.

Bossetti aveva chiesto agli agenti di polizia penitenziaria di parlare con la titolare dell’accusa. ”Ha un nome da fare, c’è una seconda persona di cui parlare”. Queste le parole della polizia penitenziaria al telefono con la procura secondo quanto riportato dal Corriere della Sera.

La difesa, intanto, ha già annunciato che chiederà che il test del Dna venga ripetuto.

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