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«Stop» agli attacchi contro i neri, gli ispanici, i gay: lo ha chiesto Donald Trump, dopo essere stato incalzato dalle domande nel corso di un’intervista con la Cbs registrata nel suo appartamento nella Trump Tower a New York in cui ha annunciato una crociata contro l’aborto e l’immigrazione clandestina con precedenti penali.

«Io sono pro vita, i giudici saranno pro vita», ha detto Trump sottolineando che alla Corte suprema nominerà giudici contrari all’aborto e giudici «pro secondo emendamento», quello che garantisce il diritto di possedere armi.

Nell’intervista il presidente eletto afferma che se la sentenza “Roe v. Wade” della Corte suprema del 1973, quella che ha riconosciuto il dirito all’aborto negli Stati Uniti, venisse ribaltata le donne «dovranno andare in un altro stato» se vorranno abortire. Ma quindi alcune donne non potranno abortire?, gli ha chiesto l’intervistatrice, e lui ha risposto «Sì forse dovranno andare in un altro stato». E questo è giusto?, ha insistito la giornalista «Vedremo cosa succederà, ci vorrà tempo», ha risposto il presidente Trump.

Trump si è detto però favorevole ai matrimoni gay, legalizzati l’anno scorso dalla Corte suprema ma riferendosi all’immigrazione clandestina ha spiegato quali saranno i suoi piani per contenerla “Quello che faremo è buttare fuori dal Paese o incarcerare gli immigrati irregolari che sono criminali o hanno precedenti, membri di gang, trafficanti di droga”, e “Renderemo più “sicure” le frontiere: “Sono molto bravo nelle costruzioni”. Infatti, l’intento di Trump è quello di far costruire un muro al confine con il Messico, per evitarne in parte il passaggio.

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