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L’industria dell’abbigliamento ha avuto una crescita vertiginosa a livello mondiale negli ultimi 15 anni. La produzione di capi di abbigliamento è quasi raddoppiata, mentre la durata media del ciclo di vita dei prodotti ha conosciuto un declino inversamente proporzionale. Si stima infatti che l’utilizzo medio di vestiti e accessori sia diminuito del 36% nel periodo 2000 – 2015, con i capi più economici che vengono indossati solo 7 o 8 volte prima di essere poi buttati via. Fra le cause di tutto ciò, vi è sicuramente, l’esplosione del fenomeno della fast fashion, caratterizzato da un’offerta ogni anno sempre più frequente di nuove collezioni di vestiti e accessori a prezzi ridotti, stracciatissimi. Di capi low cost, o anche cinesi.

Le conseguenze sociali e ambientali legate alla filiera produttiva dell’abbigliamento non sono più ignote dal 2013. Dalla tragedia del Rana Plaza in Bangladesh, dove 1129 operai tessili morirono a causa del crollo di un edificio-fabbrica dove lavoravano per le grandi catene di moda. Ma non solo. Ora si è anche a conoscenza grazie ad una suggestiva ed immersiva esposizione chiamata The Fashion Esperience – La verità su quello che indossi, arrivata a Milano in questi giorni a ingresso libero, promossa da Mani Tese, e che racconta ai visitatori il tema attraverso un percorso ad alto impatto emotivo.

L’installazione, aperta a tutti, è visitabile in Piazza XXIV Maggio, fino al 30 giugno 2019.

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