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Secondo l’Aigo, l’Associazione italiana Gastroenterologi ed Endoscopisti ospedalieri, soffre di ulcera peptica il 5 – 10 per cento degli italiani. È una patologia diffusa ma su cui spesso si fa confusione. Cerchiamo allora di capire qualcosa in più.

Quali sono le principali caratteristiche della malattia, grazie, al dott. Silvio Danese, gastroenterologo all’ospedale Humanitas, coordinatore di Humanitas Immuno Center, responsabile del Centro Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali di Humanitas e docente di Humanitas University.

Secondo l’esperto, è importante scoprire innanzitutto, quali siano i segnali che dovrebbero farci preoccupare e rivolgerci ad un medico.

L’ulcera peptica è rappresentata da una lesione della mucosa dello stomaco o del duodeno, ovvero della prima porzione dell’intestino tenue: «È proprio quest’ultima la forma di ulcera più frequente – spiega Silvio Danese -. Quella duodenale può colpire individui in età meno avanzata mentre l’ulcera gastrica interessa più frequentemente chi è più in là con gli anni». Tra i sintomi che possono comparire, più frequentemente, ci sono dolore e bruciore tra sterno e ombelico.

«Con l’ulcera duodenale si possono avvertire anche a digiuno – osserva l’esperto -, mentre se la lesione ha interessato la mucosa dello stomaco, i sintomi si manifestano tendenzialmente dopo i pasti. La durata può andare da pochi minuti a diverse ore (anche per tutta la notte). Al male si possono accompagnare altri sintomi, come dispepsia, una certa difficoltà a digerire, nausea e sazietà precoce. Meno frequenti, invece, il vomito, la perdita di appetito, il dimagrimento, l’anemia dovuta al sanguinamento interno non trattato, e la presenza di sangue occulto nelle feci».

«La presenza del batterio si riscontra con test sierologici o con il breath test, un test del respiro, o con un esame delle feci», commenta Danese. «La gastroscopia è generalmente riservata a casi particolari. L’endoscopia, con l’analisi di frammenti della mucosa di stomaco o intestino, viene considerata lo strumento migliore per rilevare l’ulcera».

«Il batterio, chiamato Helicobacter, andrà eradicato con l’assunzione di un cocktail di antibiotici – specifica il dottore -. Tra gli altri farmaci che vengono prescritti in caso di ulcera peptica ci sono gli inibitori della secrezione acida gastrica, gli inibitori della pompa protonica e i protettori della mucosa gastrica». «I farmaci che bloccano la produzione di acidi – spiega Danese – ne riducono il rilascio nel tratto digestivo promuovendo la guarigione dell’ulcera». Dopo un mese dal trattamento antibiotico è opportuno avere conferma dell’eradicazione con il breath test o l’esame delle feci, ricordandosi di sospendere gli inibitori di pompa protonica per almeno due settimane.

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