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La città di Milano rende omaggio a uno dei più grandi maestri del ‘900, Carlo Carrà (1881-1966), con una mostra a lui dedicata, in corso a Palazzo Reale, aperta al pubblico sino al 3 febbraio 2019.

Una mostra, dicevamo, che rappresenta la più importante e ampia rassegna antologica a lui dedicata mai realizzata sinora.

I visitatori avranno modo di ammirare 130 opere dell’artista, concesse in prestito dalle più importanti collezioni. Un modo per ripercorrere tutta la carriera di Carrà, passando per il periodo futurista, quello metafisico, fino ad arrivare ai paesaggi e alle nature morte che attestano il suo ritorno alla realtà quando, per dirlo con le sue parole riportate all’ingresso della mostra, “decisi di non accompagnarmi più ad altri, di essere soltanto me stesso”.

L’esposizione, curata da Maria Cristina Bandera, con la collaborazione di Luca Carrà, nipote del maestro e responsabile dell’archivio, apre al pubblico a distanza di 30 anni dall’ultima mostra dedicatagli dal Comune di Milano a Palazzo Reale, nel 1987, e a 56 anni da quella del 1962, con l’artista ancora in vita.

Carlo Dalmazio Carrà, nato l’11 febbraio 1881 a Quargnento, morto il 13 aprile 1966 a Milano, è stato un pittore italiano che aderì al futurismo e poi alla corrente metafisica. Erede della tradizione ottocentesca prende parte a tutte le vicende del rinnovamento artistico dell’epoca nuova, dal Futurismo alla metafisica, dal Novecento, ai Valori Plastici.

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