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Dai primi rilievi che sono stati fatti sulle dinamiche dell’incidente ferroviario avvenuto in Spagna, emergerebbe che il sistema di allarme per segnalare l’eccessiva velocità nella curva avrebbe funzionato. Il sistema, avrebbe, pertanto segnalato al conducente, con segnale acustico e visivo, che la velocità era superiore a quella prevista in quel tratto.

Tale negligenza ha causato il deragliamento del convoglio, provocando la morte di 80 persone e 180 feriti.

Il macchinista, Francisco Josè Garzòn Amo, si è salvato, ma attualmente è ricoverato in stato di arresto in un ospedale di Santiago. Oggi dovrebbe essere interrogato dal magistrato.

Intanto, avrebbe rivelato a due agenti di custodia, che presidiano la sua stanza, che il treno da lui condotto, viaggiava ad una velocità di 190 km orari.

Per ora, le autorità, non hanno ancora deciso per la data dei funerali delle 80 vittime, in quanto 13 di esse, non sono ancora state identificate. Non è ancora sicuro, tra l’altro, se avrebbe perso la vita anche un italiano residente all’estero.

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