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Sono oltre cento i donatori provenienti da 12 Paesi del mondo e legati dalla passione per Michelangelo e per Firenze, che si sono mobilitati per il restauro della tomba monumentale e della pala dell’altare Buonarroti, entrambe opere di Giorgio Vasari.

‘In the name of Michelangelo’ è il progetto di fundraising dell’Opera di Santa Croce, che ha raggiunto il suo obiettivo, culturale e civile prima ancora che economico.

Un gruppo di sostenitori, provenienti dagli Stati Uniti e Italia si sono ritrovati a Firenze in occasione della conclusione della prima fase dell’intervento, quello di ripulitura dell’imponente complesso con le eleganti sculture in marmo di Carrara che ritraggono Michelangelo e le tre arti (ovvero sculture, architettura e pittura), custodi della tomba del celebre artista, scultore.

Ad accogliere il gruppo c’erano Irene Sanesi, presidente dell’Opera, Giuseppe De Micheli, direttore generale, Paola Vojnovic che ha seguito il progetto internazionale di raccolta fondi e Paola Rosa, la restauratrice che ha guidato l’intervento, coadiuvata da Emanuela Peiretti. L’intervento è stato soprattutto finalizzato alla rimozione degli strati incoerenti di sporco che si erano formati dopo l’ultimo restauro avvenuto 18 anni fa. E per non creare problemi ai visitatori si è scelto di trasformare il restauro dell’area Buonarroti in un’esperienza positiva, attraverso la progettazione di un cantiere delimitato da una balaustra che permette di osservare le fasi dell’intervento.

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