La comunità scientifica mondiale «alza la voce» nei confronti di He Jiankui, il ricercatore cinese dell’Università di Shenzhen che, a novembre, ha annunciato la nascita di due gemelline da altrettanti embrioni manipolati geneticamente per farli diventare resistenti al Hiv. Attraverso una lettera pubblicata sulla rivista scientifica «Nature», il gruppo di scienziati e bioeticisti ha chiesto forte responsabilità di fronte alle controverse applicazioni della Crispr/Cas9: tecnica di modificazione genica dalle grandi potenzialità, ma con la quale occorre muoversi con estrema cautela. Tra gli estensori del documento, l’unico italiano è Luigi Naldini, direttore dell’Istituto San Raffaele-Telethon per la terapia genica e pioniere degli studi sulle sue applicazioni nelle malattie rare.
L’annuncio della nascita delle due bambine «su misura», rese resistenti all’Hiv grazie a una modifica apportata a livello embrionale con la tecnica dell’editing genetico, ha suscitato non poche perplessità. Il ricordo alla procedura è infatti avvenuto contravvenendo a varie norme e disposizioni che regolano una corretta sperimentazione clinica e seguendo una modalità ritenuta prematura rispetto a una reale comprensione del rapporto tra rischi (più concreti) e benefici (potenziali).
Da qui la presa di posizione degli scienziati, molti dei quali cinesi, che pur rispettando l’autonomia e le scelte che ciascuna nazione effettuerà anche in base ai diversi retroterra storico-culturali, gli estensori del documento chiedono che prima di consentire l’avvio di sperimentazioni cliniche di editing sulla linea germinale ciascun Paese informi tutti gli altri di questa intenzione. Tra le richieste giunte, c’è anche quella di giustificare il razionale posto alla base di una simile decisione e garantire un ampio consenso sociale relativamente alla decisione assunta.
«Quello che chiediamo è una moratoria, non una messa al bando – spiega Naldini -. Non si tratta cioè di un tentativo di mettere i freni alla ricerca scientifica, piuttosto di una robusta assunzione di responsabilità e forse anche di un bagno di umiltà per noi scienziati». L’editing genetico rappresenta una grande promessa della medicina del futuro, un’evoluzione naturale della terapia genica attuale, ma c’è ancora tanto da fare e da studiare per affinarlo in termini di sicurezza ed efficacia.
L’esperto italiano, che nel 2015 è stato l’unico a far parte del gruppo di lavoro internazionale che ha scritto le prime linee guida sull’editing genetico ed è membro del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita, ha anche aggiunto: «Per quanto poi riguarda l’applicazione in ambito terapeutico, se non ci sono dubbi nello sperimentarne l’impiego in individui affetti da gravi malattie quali quelle genetiche, certi tumori o la stessa Aids, diverso è pensare di applicarlo alle cellule germinali prima della nascita, apportando modifiche trasmissibili anche alle generazioni successive. La riflessione su dove mettere i limiti è delicata e non può essere appannaggio della sola comunità scientifica, ma deve essere il prodotto di un dibattito aperto e costruttivo condotto con la società». Da qui l’idea di creare un osservatorio globale sul tema, coinvolgendo scienziati, clinici, bioeticisti, giuristi e associazioni di pazienti.
Lo scienziato moscovita Alex Biryukov sostiene che la musica moderna, la musica Techno per la precisione, favorisce la fecondazione in vitro, grazie a particolari vibrazioni che agiscono positivamente sull’organismo. (altro…)
“Mamme a 40 anni e oltre. Perché no?” Con questa domanda si apre il libro di Alessandra Graziottin e Valeria Cudini, dedicato alle «cicogne tardive», alle sempre più numerose donne che desiderano diventare mamme anche quando l’orologio biologico comincia a rallentare. (altro…)
Per molte coppie che devono fare i conti con l’eterologa ora la soluzione è via posta. (altro…)
Le cure per la fecondazione eterologa non dovranno essere più a totale carico dei pazienti. (altro…)
Al via i nuovi Lea, i Livelli essenziali di assistenza per tutte le regioni da erogare gratuitamente ai cittadini che si rivolgono al servizio sanitario nazionale. (altro…)
Entro il 31 luglio partiranno le nuove linee guida per definire gli aspetti normativi in materia di fecondazione eterologa.
Lo ha annunciato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin durante un Question time che “valuterà tutte le possibili iniziative”.
Spiegando che il ministero vuole “individuare tutte le misure per permettere la fecondazione eterologa nel rispetto della normativa europea non recepita precedentemente”.
“Ribadisco con forza che la condizione delle coppie affette da infertilità e sterilità mi sta molto a cuore” e che una “corretta attuazione della sentenza sarà nei tempi più brevi possibili“, ha assicurato la Lorenzin.
Precisando “Come ministro della Salute ho il dovere di garantire che la tecnica sia eseguita” osservando i protocolli.
E concludendo che i tempi di attuazione della sentenza “saranno dunque brevi ma soprattutto saranno al servizio dei nascituri e della sicurezza dei genitori“.
Da metà giugno la fecondazione eterologa sarà praticata anche in Italia. Niente più “viaggi della speranza” per avere un bambino, né spese eccessive e stress da affrontare. La fecondazione artificiale potrà essere eseguita anche nel nostro Paese, sia in centri pubblici che privati. (altro…)
La Consulta ha dichiarato incostituzionale il divieto di Fecondazione eterologa. La Corte Costituzionale ha dichiarato pertanto, l’illegittimità della norma che regola la legge 40, la quale vieta il ricorso ad un donatore esterno di ovuli o spermatozoi nei casi di infertilità assoluta. (altro…)
La Legge 40 regola la procreazione assistita. Varata nel 2004 poi sottoposta a referendum nel 2005, fu normata con le linee guida per opera dell’allora ministro della Sanita’ Livia Turco.
Ebbene ora è stata modificata dietro sentenza della Corte Costituzionale. Proponiamo le sostanziali modifiche:
1. e’ permessa la diagnosi prima dell’impianto, mentre prima era vietata la diagnosi preimpianto non di tipo osservazionale sull’embrione da impiantare in utero. 2. c’è la possibilita’ di ricorrere a tecniche di procreazione assistita anche per coppie in cui l’uomo sia portatore di malattie.
Ma non è tutto. E’ stata sancita l’autonomia decisionale del medico sulla valutazione del numero di embrioni da impiantare che quindi non e’ piu’ circoscritto a tre.
Esiste poi, la possibilita’ di congelare gli embrioni prodotti ma non utilizzati per scelta medica.
Grazie a queste modifiche, la legge permette di accedere alla procreazione assistita in presenza di sterilita’ della coppia, quando questa sia composta da persone adulte, di sesso diverso, viventi ed in eta’ fertile.
Non e’ ammessa, invece, la tecnica eterologa con impiego di seme di persona estranea alla coppia.
Vietate, inoltre, le sperimentazioni sugli embrioni a meno che siano finalizzate alla sua tutela. Proebita anche qualsiasi manipoolazione che alteri il patrimonio genetico dell’embrione.
Riconosciuta anche l’obiezione di coscienza da parte del personale sanitario che lo deve dichiarare.