Poco fa l’annuncio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha convocato per domani l’ex premier Giuseppe Conte al Quirinale, alle ore 9.30 per dare il via ad un nuovo governo a guida Giallo – Rosso, di cui sarà premier, come indicato e voluto anche dall’Europa e da Trump. (altro…)
“Inutile andare avanti a colpi di no e di litigi, come nelle ultime settimane. Gli italiani hanno bisogno di certezze e di un governo che faccia, non di ‘Signor No'”. Queste le parole di Matteo Salvini leader della Lega messe nero su bianco. E ancora “non vogliamo poltrone o ministri in più, non vogliamo rimpasti o governi tecnici: dopo questo governo, che ha fatto tante cose buone, ci sono solo – avverte – le elezioni”. “L’ho ribadito oggi – conferma – al presidente Conte: andiamo subito in Parlamento per prendere atto che non c’è più una maggioranza, come evidente dal voto sulla Tav e dai ripetuti insulti a me e alla Lega da parte degli ‘alleati’, e restituiamo velocemente la parola agli elettori”. “Le vacanze, non possono essere una scusa per perdere tempo e i parlamentari, a meno che non vogliano a tutti i costi salvare la poltrona, possono tornare a lavorare la settimana prossima, come fanno milioni di italiani”.
Al termine di una giornata di attesa, via comunicato stampa, Matteo Salvini apre formalmente la crisi di governo. E’ questo l’esito del vertice con Conte a Palazzo Chigi di questo pomeriggio. Un incontro durato oltre un’ora, con Luigi Di Maio chiuso nel ufficio accanto al lavoro, come hanno fatto sapere fonti del Movimento 5 Stelle. Il capo politico del Movimento 5 Stelle ha rotto il silenzio verso sera, lasciando il palazzo del governo dopo Salvini, insieme al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
“Giornata difficile, stiamo lavorando per il Paese, sono tranquillo”. E alle domande dei cronisti su una eventuale parlamentarizzazione della crisi, Di Maio ha subito risposto: “Non ci sono i se, quello che posso dire è che stiamo lavorando per il Paese”. “Sono tranquillo, vi auguro buon lavoro e buona giornata. Vi ringrazio per il lavoro, so che vi stiamo rovinando qualche giorno di ferie”, aggiunge. “Ci sono tutti i colloqui in corso che servono, Palazzo Chigi è pagato per lavorare per gli italiani”.
Poi arrivata anche la proposta al collega e vicepremier Matteo Salvini: subito taglio dei parlamentari, poi elezioni “C’è una riforma a settembre, fondamentale, che riguarda il taglio definitivo di 345 parlamentari. E’ una riforma epocale, tagliamo 345 poltrone e mandiamo a casa 345 vecchi politicanti. Se riapriamo le Camere per la parlamentarizzazione, a questo punto cogliamo l’opportunità di anticipare anche il voto di questa riforma, votiamola subito e poi ridiamo la parola agli italiani. Il mio è un appello a tutte le forze politiche in Parlamento: votiamo il taglio di 345 poltrone e poi voto”.
La Lega questa mattina aveva diffuso una nota ufficiale, nella quale spiegava di non volere rimpasti, ma di ridare la parola agli Italiani con nuove elezioni. Il Movimento 5 stelle chiede da parte sua chiarezza agli alleati.
Il premier Conte stamane è andato al Quirinale per un colloquio con il presidente della repubblica Sergio Mattarella. Quest’ultimo ha convocato i presidenti di Camera e Senato per fare il punto della situazione e decidere sul da farsi.
L’aula di Montecitorio approva, in seconda lettura, il disegno di legge per la riduzione del numero dei parlamentari, come promosso dal 5 Stelle di Luigi di Maio.
Il provvedimento passa con 310 voti favorevoli e 107 contrari: La parola passa ora al Senato per la seconda delibera. Essendo un ddl costituzionale è necessaria, infatti, la doppia lettura da parte delle due Camere.
Il disegno di legge costituzionale per la riduzione del numero dei parlamentari modificherà gli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione riducendo di oltre un terzo il numero complessivo dei deputati e dei senatori. Il testo, diviso in quattro articoli, era stata approvato in prima lettura al Senato a febbraio scorso e viene ora varato dalla Camera in data odierna senza essere corretto da alcuna modifica.
Il governo Conte lavora alla reindustrializzazione del sito produttivo della Pernigotti di Novi Ligure. Questo è quanto emerge dall’esito dell’incontro a Roma tra il premier Conte, il ministro del lavoro e delle politiche sociale, Luigi Di Maio e Zafar Toksoz, che con il fratello hanno in comune la proprietà della storica azienda dolciaria di cioccolato e torrone.
La proprietà turca ha infatti accolto le richieste fatte dal governo. Ovvero di sospendere la richiesta di cassa integrazione per cessata attività, fino al prossimo 31/12, per lavorare sulla reindustrializzazione del sito produttivo.
Non trovano conferme, invece, le indiscrezioni circolate nella serata di lunedì sulla disponibilità a cedere l’azienda.
Nel frattempo, informa Palazzo Chigi, “l’azienda farà richiesta di cassa integrazione con causale di reindustrializzazione al fine di garantire l’ammortizzatore sociale ai propri dipendenti”. A valutare le “opportunità produttive” sarà un “soggetto terzo” di prossima nomina.
Soddisfatto Palazzo Chigi: “Il lavoro svolto dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dal vicepremier Luigi Di Maio – si legge nella nota – testimonia quanto l’attenzione del governo sia focalizzata sulla continuità produttiva e alla tutela dei lavoratori”, in presidio permanente davanti allo stabilimento dolciario dal 6 novembre, quando la proprietà turca aveva avanzato richiesta di cassa integrazione per cessazione d’attività.
“Nei prossimi mesi l’Esecutivo lavorerà a una norma – prosegue la nota del governo – per vincolare in futuro i marchi storici italiani e le relative produzioni al territorio nel quale vengono realizzati. Un ulteriore passo verso la valorizzazione del made in Italy”.
Boccata di ossigeno per tutti i dipendenti sia della sede storica che dell’intero indotto dell’azienda, che conta per altro circa 130 interinali.
E’ un segnale forte e chiaro quello che arriva dall’Italia all’Unione Europea. In casa nostra comandiamo noi! (altro…)
Il collegio dei commissari Ue ha rigettato il documento programmatico di bilancio: “L’Italia viola deliberatamente regole”. (altro…)
Il Consiglio dei ministri ha approvato la Manovra e il dl fiscale. Lo ha reso noto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte al termine del Cdm sottolineando che il Draft Budgetary Plan sarà inviato subito a Bruxelles, secondo quanto previsto. “Manteniamo tutte le promesse, siamo molto soddisfatti, frutto di un lavoro meditato e di tanti incontri”, ha quindi aggiunto. (altro…)
“L’Europa dei banchieri, quella fondata sull’immigrazione di massa e sulla precarieta’, continua a minacciare e insultare gli italiani e il loro governo? Tranquilli, fra sei mesi verranno licenziati da 500 milioni di elettori, noi tiriamo dritto! #primagliitaliani”. A scriverlo su facebook nella giornata del 7 ottobre è il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. (altro…)
Giovedì sera è stata raggiunta l’intesa tra M5S e Lega da una parte e il ministro dell’Economia Tria dall’altra sulla percentuale che fotografa la situazione italiana tra deficit e Pil per i prossimi tre anni, del 2,4% . Vince dunque la linea di Luigi Di Maio e Matteo Salvini, mantenendo fede alla parola data agli elettori nel contratto di governo. (altro…)
Da giovedì 13 settembre, in commissione Attività produttive alla Camera, prenderà il via l’esame dei ddl sulla chiusura domenicale. “Sicuramente entro l’anno, approveremo la legge che impone lo stop nei weekend e nei festivi, con turnazione e l’orario che non sarà più libero”, ad annunciarlo è il vicepremier e ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, spiegando che “quella liberalizzazione sta distruggendo le famiglie italiane. Bisogna ricominciare a disciplinare orari di apertura e chiusura”. Ma la proposta divide: ottiene il plauso di Chiesa e Cgil e il no della grande distribuzione. (altro…)