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Enzo Jannacci, uno dei cantautori più geniali del panorama musicale italiano è morto ieri sera, intorno alle 20.30, all’età di 77 anni. Tra pochi mesi, il 3 giugno avrebbe compiuto 78 anni.

Musicista di ben 30 album, compresi i best of dal 1964 al 2008, è stato anche medico, oltre che autore (di Mina, Milva e molti altri, e comico. Era malato da tempo di tumore e le sue condizioni erano, negli ultimi tempi, peggiorate. Ha vissuto l’ultimo periodo della sua vita nella clinica Columbus di Milano.

Ricordiamo che nel 2011, Fabio Fazio gli dedicò (con lui presente in alcuni momenti) una serata speciale, “Vengo anch’io. Ovvero Enzo Jannacci“, serata ricca di ospiti incentrata sulla sua biografia “Aspettando al semaforo” scritta dal figlio Paolo Iannacci.

E proprio il sottotitolo di quel libro è “L’unica biografia di Enzo Jannacci che racconti qualcosa di vero”. Insieme a Luigi Tenco, Celentano, Little Tony e Giorgio Gaber, ha rappresentato la nostra Italia con il più bel rock and roll, e nel suo caso anche jazz.
E’ apparso in tv in molti programmi, divertendoci con la sua comicità, al fianco di Cochi e Renato e molti anni dopo da Piero Chiambretti e a Zelig.

Tra i suoi brani più celebri ricordiamo “Vengo anch’io no tu no”, “Ho visto un re”, “Messico e nuvole”, “El portava i scarp del tennis”.

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