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Sono quasi trenta i morti, tra Il Cairo e Alessandria, e centinaia i feriti. Ma tale bilancio è destinato a salire e non si fermeranno gli scontri in piazza, causati dalla destituzione del primo presidente dei fratelli musulmani Mohamed Morsi.

In tutto l’Egitto, decine di migliaia di persone hanno risposto all’appello della Fratellanza a scendere in piazza per difendere la legittimità del presidente eletto. Gli islamisti chiedono la mobilitazione.

Sono scesi in campo i blindati dell’esercito, con un dispiegamento senza precedenti delle forze di sicurezza, che hanno anche aperto il fuoco sui manifestanti pro Morsi. Il presidente ad interim, Adly Mansour ha emesso il suo primo decreto presidenziale per sciogliere la camera alta del parlamento, con poteri legislativi dopo lo scioglimento della camera bassa, e per licenziare il capo dell’intelligence.

La Fratellanza, con i suoi leader, “saluta i milioni di egiziani che si sono mobilitati in tutte le province d’Egitto per enormi manifestazioni pacifiche, per esprimere il loro rifiuto del brutale colpo di Stato militare e per il ritorno del presidente Mohamed Morsi alle sue funzioni costituzionali”.

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