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reggia di carditello
Nuova vita per la Reggia di Carditello, il gioiello architettonico risalente ai tempi dei Borbone per troppi anni tenuto nascosto e oggetto di abbandono e degrado.

Dopo l’acquisizione da parte dello Stato italiano, avvenuta nel 2014, il Real sito borbonico ha iniziato una nuova sabato 29 0ttobre, quando in occasione della cerimonia di riapertura hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della “Fondazione Carditello” Luigi Nicolais, il sindaco di San Tammaro Emiddio Cimmino, il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e quello dei Beni Culturali Dario Franceschini.

“Carditello è una grande storia di riscatto. Recupero e riqualificazione” ha dichiarato il ministro Franceschini “sono un dovere ma l’impegno è quello di far diventare Carditello un attrattore di flussi turistici internazionali, in sinergia con la Reggia di Caserta. Le risorse per il restauro ci sono. Credo che Carditello debba riavere quella destinazione che aveva al tempo dei Borbone, ovvero di fattoria zootecnica, puntando magari sul cavallo Persano, razza creata dai Borbone. Penso ad un centro nazionale per l’equitazione, ma sarà la fondazione a decidere”.

“Questo è un luogo straordinario che merita di essere accompagnato nella sua rinascita” gli ha fatto eco il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina: “Rilanceremo questo sito puntando molto sull’agricoltura, che ha sempre avuto un ruolo importante per questo territorio”.

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