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Lo Stato Italiano dovrà ora recuperare l’Imposta comunale sugli immobili (Ici) da tutti gli enti che tra il 2006 e il 2011 hanno goduto delle esenzioni dichiarate «illegittime».

A stabilirlo è la Corte di Giustizia Ue e la sentenza che si riferisce agli edifici religiosi, compresi i no-profit, che ospitano scuole, alberghi, case di riposo e cliniche. Resta invece valido l’impianto dell’attuale Imposta municipale unica (Imu), in vigore dal 2012: il provvedimento varato dal governo Monti che fa una netta distinzione prevedendo l’esenzione soltanto per gli edifici in cui viene svolta attività non commerciale (come per esempio gli oratori), mentre gli altri devono pagare (per esempio le case di riposo di proprietà della Chiesa). La norma aveva già ottenuto il via libera Ue e ieri è arrivato l’ok della Corte di Giustizia.

Secondo le stime dell’Anci si tratta dunque di una cifra che sarebbe di valore intorno ai quattro – cinque miliardi di euro. L’ordine di recuperare quelle cifre non è ancora esecutivo, perché prima servirebbe un apposito provvedimento della Commissione europea. Nel dicembre del 2012 l’esecutivo Ue aveva infatti definito «aiuto di Stato illegale» l’esenzione Ici accordata dal governo anche agli immobili della Chiesa nei quali viene svolta un’attività commerciale. Ma Bruxelles aveva rilevato «l’assoluta impossibilità di recuperare gli aiuti a causa di difficoltà organizzative» e dunque aveva deciso di non imporre allo Stato italiano il recupero coatto dell’Ici dovuto e non versato. L’Italia, secondo la Commissione Europea, non sarebbe stata in grado di accertare con chiarezza il tipo di attività (commerciale o non) attraverso le proprie banche dati catastali.

Il Comune di Roma ha chiesto intanto un censimento di tutte le strutture di proprietà della Santa Sede che non hanno finalità religiose. E’ il caso dei negozi, ma soprattutto degli ex conventi trasformati in hotel e case vacanze. Un dato, che le organizzazioni religiose possiedono a Roma circa 273 strutture ricettive per tredicimila posti letto: per ogni quattro alberghi privati uno è infatti della Chiesa.

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