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La città di Napoli ha salutato questa mattina Luciano De Crescenzo morto due giorni fa a Roma all’età di 90 anni. Un lungo applauso all’arrivo del feretro dell’ingegnere-scrittore-regista-fotografo-artista nella Basilica di Santa Chiara​, nel centro storico e cuore della città.

Nella grande chiesa sono arrivati tutti gli amici e colleghi del professore, ingegnere De Crescenzo. Quanti hanno condiviso con lui, gran parte della sua carriera, da Renzo Arbore a Marisa Laurito.

Uno striscione all’ingresso del complesso monumentale: “Grazie Professore”, e l’annuncio che Napoli intitolerà una strada a Luciano De Crescenzo. Ne ha parlato l’assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Nino Daniele durante i funerali in rappresentanza del Comune per l’assenza del sindaco de Magistris, a Palermo per le celebrazioni di Paolo Borsellino.

“Sarà probabilmente vico Belledonne la strada che sarà intitolata al filosofo, scrittore e regista napoletano. Proveremo a realizzarlo nonostante il limite dei 10 anni dalla morte, penso che troveremo la disponibilità di tutte le istituzioni che sono preposte a questo. Proveremo ad organizzare con tanti suoi amici illustri, ma anche con varie associazioni, un ciclo di attività per continuare subito a trasmettere il suo pensiero, con il tema: la filosofia e la vita che nasce a Napoli”.

“Luciano De Crescenzo ha sempre sottolineato con importanza e passione il suo essere napoletano. Diceva, ‘se dovessi rinascere vorrei rinascere napoletano’. Credo che questo sia qualcosa che non solo ci riempie di orgoglio, ma ci fa capire la bellezza delle radici che non dobbiamo mai abbandonare”, ha detto padre Giovanni Paolo Bianco, parroco della Basilica di Santa Chiara, nella sua omelia durante la quale ha anche citato versi di ‘Era de maggio’, canzone classica napoletana che lo stesso De Crescenzo aveva più volte indicato come la sua preferita. “Era uomo che pensava e lasciava pensare – ha aggiunto padre Bianco – ha scritto, ha interpretato e ha saputo dare tanti messaggi anche ai giovani, traduceva in linguaggio semplice quel che scrivevano i grandi pensatori. Vogliamo ricordarlo, al di là del dolore del distacco, per il suo umorismo che oggi dovrebbe farci sorridere. Dobbiamo imparare da questo, l’eredità più bella delle persone che amiamo è portare avanti il suo pensiero, quello che ha saputo dare. In questo è stato un grande maestro”.

“Hai illuminato la mia vita con la tua grande intelligenza, la tua ironia, l’amore mai decaduto, con la tua cultura”. Le parole dell’amica, attrice, Marisa Laurito. “Ricorderò sempre i tuoi dolcissimi occhi che rimarranno impressi nel mio cuore, e questa luce ti accompagnerà ovunque. Se ci sarà una risurrezione voglio rinascere con te a Napoli. Siamo abitudinari, ci piace Napoli”.

Infine Renzo Arbore ai cronisti: “L’amore sconfinato che hanno i napoletani veri. L’applauso che gli ha tributato la gente, questo è quello che ha seminato”.

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