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Il salmone, ricco di proprietà salutari, tra cui primeggiano gli acidi grassi come gli omega-3. Annoverati tra gli acidi essenziali – indi non sintetizzati dal nostro organismo – noti per la loro efficacia antiossidante e antinfiammatoria.

Un etto di pesce contiene circa 2 grammi di questi importantissimi acidi grassi, considerati tra i principali motivi per cui vale la pena introdurre il salmone nella propria alimentazione.

Secondo diversi studi, tra cui quella ricerca del 2012 effettuata da un team di scienziati della Chinese Academy of Medical Sciences – che ha esaminato gli effetti della supplementazione di omega-3 sulla funzione endoteliale (ossia del tessuto che riveste le cavità cardiache), revisionando 16 studi (riguardanti nello specifico la situazione di 901 persone), l’assunzione di omega-3 compresa tra gli 0,45 e i 4,5 grammi quotidiani consente di apprezzare un miglioramento notevole della funzione endoteliale, con ovvi vantaggi per la salute del cuore. Per soddisfare il fabbisogno di grassi omega-3, i nutrizionisti hanno consigliato di consumare, se non sussistono controindicazioni, due porzioni di salmone a settimana.

Tra i motivi per cui è opportuno introdurre questo pesce nella dieta è possibile citare la presenza di proteine nobili, fondamentali quanto gli omega-3 ai fini di una dieta equilibrata. Da non trascurare la presenza di vitamine del gruppo B (il salmone le contiene tutte, fatta eccezione per la vitamina B8).

Queste sostanze sono responsabili di diverse funzioni importanti per la salute umana. Nell’elenco è possibile citare l’efficienza del sistema nervoso e la trasformazione del cibo assunto in energia. Fondamentale è anche la loro carica antinfiammatoria, che le rende delle ottime alleate della salute del cuore.

Il salmone, ottima fonte, anche di potassio e di selenio, minerali utili per la regolarità pressoria e funzionalità tiroidea, dovrebbe essere consumato previa cottura. Come evidenziato dagli esperti di Humanitas, cuocere il salmone consente di annientare diversi parassiti, come per esempio il pericoloso Anisakis.

Nei casi in cui ci si trova nella situazione di consumarlo crudo, è opportuno informarsi in merito al congelamento preventivo che, secondo la normativa comunitaria vigente, deve essere effettuato considerando una temperatura di -20°C e un lasso di tempo di 24 ore prima del consumo.

Per quanto riguarda le alternative per introdurlo nellanostra alimentazione, ricordiamo il salmone in padella, il salmone in padella e la tartare di salmone, semplice da preparare e guarnibile con altri cibi salutari e gustosi, come per esempio l’avocado, finocchi, spinaci, insalate, cavolfiori, ecc ecc.

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