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Si è concluso con un nulla di fatto il vertice che si è tenuto a Bruxelles tra gli sherpa dei dodici Paesi Ue per risolvere il caso della Diciotti, la nave della guardia costiera con a bordo 150 migranti attraccata da giorni al porto di Catania. “Prendiamo atto – ha scritto il premier Giuseppe Conte su Facebook – che l’Europa ha perso una buona occasione: non è riuscita a battere un colpo in direzione dei principi di solidarietà”. Di Maio rincara: “Stop ai fondi Ue”.

Il vice premier Luigi Di Maio, come aveva annunciato in questi giorni, ribadisce la linea dura da parte dell’Italia: “Noi siamo pronti a tagliare i fondi Ue” – “Il M5s si è presentato agli italiani con una missione ben precisa e non abbiamo alcuna intenzione di fare passi indietro. L’Ue non vuole ottemperare ai principi concordarti nell’ultimo consiglio europeo? Noi siamo pronti a tagliare i fondi, non ci facciamo mettere i piedi in testa”. “Agli italiani non chiederemo un centesimo di più. Lo dico da capo politico M5s, visto che la Ue non rispetta i patti e non adempie ai suoi doveri, noi come forza politica non siamo più disposti a dargli i 20 mld all’anno che pretendono”.

Il vice premier Matteo Salvini, da parte sua annuncia invece “Verifiche sulla nave per trovare profughi veri” – “Sto valutando la possibilità di fare procedure di identificazione e riconoscimento per individuare profughi veri, che sono la minoranza, dai finti profughi prima ancora che le persone sbarchino”. “Se in Europa fanno finta di non capire, come hanno detto giustamente Conte e Di Maio vedremo di pagare l’Europa un po’ di meno”, ha aggiunto.

Il commissario Ue al Bilancio, Gunther Oettinger, avverte invece il nostro Paese: “Se si rifiutasse di pagare i suoi contributi violerebbe i trattati”. “Ciò comporterebbe interessi per i ritardi nei pagamenti e possibili ulteriori pesanti sanzioni”.

E dall’opposizione, il segretario del Partito democratico Maurizio Martina rivolgendosi a Luigi Di Maio dice “Di Maio dica la verità agli italiani. In Europa questo governo ha sostenuto il ricollocamento volontario vendendo in casa nostra questa scelta come una grande svolta. Nulla di più falso. Con la volontarietà di queste scelte non si cambia il quadro europeo e la verità è che il governo fa ancora una volta il forte con i deboli nel mediterraneo ma il debole con i forti a Bruxelles”.

Un invito ad aiutare l’Italia è arrivato solo da Berlino “I paesi colpiti e particolarmente colpiti dal fenomeno migratorio, e l’Italia è fra questi, non possono essere lasciati soli”, a ribadirlo è Ulrike Demmer, portavoce di Angela Merkel. E spiega che sulla Diciotti “tutti gli Stati devono collaborare e si deve arrivare a una soluzione comune”.

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