Il fiuto dei cani può scoprire il cancro alla prostata. Ne è convinto il dottor Gianluigi Traversa che ha avviato uno studio insieme al centro militare veterinario dell’esercito la cui sede è a Grosseto.
Due femmine di pastore tedesco, Liù e Zoe, cani antimina, sono riuscite a “scoprirlo” nel 97% dei casi.
Il loro compito era quello di segnalare, attraverso il loro olfatto, le urine di pazienti affetti da cancro prostatico. Percezione la cui affidabilità è fino a 5 volte più efficace di un comune test del Psa.
La sperimentazione è stata illustrata nel corso del Festival della Scienza, a Genova. Iniziativa, che spiega l’esperto, responsabile della sezione di Patologia prostatica dell’istituto clinico Humanitas, è stata anticipata da un’intuizione da parte di un medico inglese di circa 30 anni.
«Disse che il suo cane aveva scoperto un melanoma alla moglie, pubblicò la notizia e io lo contattai – spiega Traversa, e da quel momento incominciai a lavorare per capire se l’esperienza del medico inglese poteva essere fantascienza o realtà». «Il tumore prostatico ha un odore particolare e ora il prossimo passo sarà quello di capire quali sono le molecole e cosa annusa il cane», sottolinea Traversa