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intervento militare siria
I Paesi dell’Unione europea approvano all’unanimità la richiesta di assistenza mossa dalla Francia ai sensi dell’articolo 42.7 dei Trattati dopo gli attacchi terroristici subiti lo scorso 13 novembre a Parigi.

In particolare, il ministro della Difesa francese Jean-Yves Le Drian ha chiesto ai partner europei «una partecipazione militare accresciuta» in alcuni teatri d’operazione all’estero, e l’«appoggio» alla Francia nella lotta contro l’Isis in Siria.

Pronta la risposta dell’alto rappresentante Ue per gli Affari esteri, Federica Mogherini.

“La Francia ha chiesto l’attivazione di un articolo mai usato prima e la Ue, unita, per voce dei suoi ministri della Difesa, ha risposto subito ‘sì'”.

La Francia “è stata attaccata e pertanto tutta l’Europa è stata attaccata”, ha sottolineato l’alto rappresentante Ue per gli Affari esteri.

La clausola di assistenza evocata dalla Francia “non richiede una decisione formale da parte dell’Unione europea” ma “evoca solamente assistenza bilaterale e non una missione Csdp” di difesa comune europea.

L’articolo 42 del Trattato sull’Unione europea varato nel marzo del 2010 sulla base delle modifiche introdotte dal Trattato di Lisbona stabilisce, infatti, che “la politica di sicurezza e di difesa comune costituisce parte integrante della politica estera e di sicurezza comune”, per fare in modo che l’Ue “disponga di una capacità operativa ricorrendo a mezzi civili e militari”.

In particolare, il paragrafo 42.7 invocato ieri dal presidente Hollande recita appunto che “qualora uno stato membro subisca un’aggressione armata nel suo territorio, gli altri stati membri sono tenuti a prestargli aiuto e assistenza con tutti i mezzi in loro possesso, in conformità dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. Ciò non pregiudica il carattere specifico della politica di sicurezza e di difesa di taluni stati membri”.

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