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“Vi ricordate le epatiti acute dei bambini che hanno terrorizzato molti genitori? Molti hanno detto la loro opinione sbagliando clamorosamente. Chi, come me, ha sempre sostenuto che si trattava di un virus noto su cui il lockdown ha ingigantito gli effetti, oggi trova conferma in una nuova ricerca. I bimbi che hanno fatto parte della ricerca, sono stati infettati contemporaneamente da un adenovirus o HHV6, un comune herpesvirus che di solita provoca raffreddori e disturbi di stomaco e da un virus AAV2 che di solito non provoca malattia e richiede un virus coinfettante per replicarsi”.

Dice il direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova poi continua con la sua analisi scientifica: “Inoltre le epatiti nei bimbi si sono dimostrate rare ma gravi perché i piccoli pazienti avevano anche un gene ospite chiamato antigene leucocitario umano che li ha resi più suscettibili all’epatite grave. Ecco perché nonostante i primi due virus siano molto comuni, le epatiti acute siano state rare. Sono state escluse correlazioni con covid o con il vaccino per il covid”.

“Il lockdown – spiega l’esperto sull’adenovirus – potrebbe aver contribuito a rendere meno frequente la circolazione dei due virus tra i bambini (che non si sono costruiti l’immunità per le infezioni comuni) ad aumentare la circolazione quando le restrizioni sono state tolte. Uno dei tanti danni causati dai vari lockdown, dalle restrizioni e dalle mascherine imposte ai bambini”.

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