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“Aiutare a decifrare le parole scritte in modo fluido e immediato”. E’ questo il fine dell’EasyReading, il carattere tipografico che supera le barriere di lettura per chi è dislessico, ma non solo. Infatti, è in grado di semplificare la lettura di qualsiasi persona.

A mettersi in testa di riuscire a trovare un font che facilitasse la lettura di chi soffrisse di dislessia (e non solo) è stato un grafico torinese, Federico Alfonsetti, un ex piccolo editore quasi sessantenne con la passione per il font che definisce la sua la “start up più vecchia d’Europa”.

Eppure, quella start-up ha messo a punto un sistema di lettura che scavalca ogni ostacolo.

L’EasyReading, dunque, è il risultato di quasi un decennio di studi, che ha mosso i suoi primi passi nella Casa Editrice Angolo Manzoni di Torino grazie a Federico Alfonsetti, Enzo Bartolone e Nino Truglio e la loro decennale esperienza nel campo della leggibilità, del testo scritto.

Una volta creato, il font è stato poi sottoposto al vaglio dell’Ordine degli psicologi della Toscana, che lo ha testato su oltre 600 studenti di quarta elementare della provincia di Prato e riconosciuto come “carattere ad alta leggibilità”.

“Leggere con questo font equivale a un miglioramento pari a un anno di lettura – spiega Alfonsetti – perché il font è strutturato in modo da evitare lo scambio percettivo tra lettere simili per forma e l’effetto affollamento percettivo, che è quello che crea difficoltà nei dislessici”.

Da qui, la Fondazione Pomodoro a Milano e la Fondazione Einaudi lo hanno scelto per i loro libri. Successivamente, Università, scuole, Slow Food, Pearson Italia, De Agostini e casa Oz di Torino stampano ora anche con quel font. L’ultimo riconoscimento ufficiale è arrivato infine dal Miur, che lo ha premiato per la bellezza del design e per la sua utilità.

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