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Al via a novembre la sperimentazione per avvalorare la ‘tesi del professor Paolo Zamboni‘. L’obiettivo, è quello di dimostrare la correlazione, individuata dal ricercatore ferrarese, tra l’Insufficienza venosa cronica cerebrospinale (Ccsvi), ovvero malattia delle vene del collo e del torace, e la Sclerosi multipla.

A spiegarlo, durante una conferenza stampa che si è tenuta a Bologna, Gabriele Rinaldi, direttore generale dell’azienda ospedaliera universitaria Sant’Anna di Ferrara: “Entro la seconda metà di novembre saremo pronti ad arruolare i primi pazienti”.

Bisognerà reclutarne 650, in 16 centri idonei e altri otto che sono in procinto di completare l’idoneità. Da qui i primi risultati definitivi potrebbero giungere nel giro di alcuni anni.

Sembra inoltre, che ogni paziente, costerà in media 3.500 euro. Tali dati, sono stati forniti in occasione della consegna di un assegno di 50 mila euro, raccolti dall’associazione Ccsvi nella Sclerosi Multipla, come contributo a ‘Brave Dreams‘ (cosi’ è stata battezzata la sperimentazione di Paolo Zamboni basata sull’angioplastica venosa).

”Il fatto che dal basso venga fatta una raccolta fondi per la ricerca e’ un segnale straordinario”, ha subito commentato Paolo Zamboni.

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