12 miliardi di risorse saranno destinate dal governo all’ammodernamento edilizio.
Tale iniziativa prende il nome di “Casa Italia”: dissesto idrogeologico, edilizia scolastica, beni culturali e periferie.
Il cuore di Casa Italia – sul quale è già partito il lavoro dei tecnici (a cominciare da quelli delle Infrastrutture e dell’Economia) riguarderà soprattutto l’allargamento e il potenziamento del “sismabonus”, stanziamento di risorse straordinarie dedicate a risolvere l’emergenza post terremoto in Centro Italia.
Trasformare i principi della sicurezza e della prevenzione da buone intenzioni a realtà: sfida che impegnerà l’esecutivo, secondo il piano del Governo con 2 miliardi l’anno da investire in interventi edilizi per i prossimi 20 anni.
“Una scommessa non per i prossimi mesi ma per i prossimi anni, un lavoro che non deve dare risultati domattina ma che rappresenta un’opera di vera prevenzione e serietà” ha spiegato il premier Renzi a Palazzo Chigi con istituzioni, organizzazioni professionali, associazioni imprenditoriali, sindacali e ambientaliste.
A coadiuvare il tutto sarà oltre al presidente del Consiglio anche Giovanni Azzone (rettore del Politecnico di Milano), che del progetto per la ricostruizione delle aree colpite dal sisma di agosto è il project manager, così come il commissario per la ricostruzione Vasco Errani.