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Solo nel 2018 sono state 140mila, le vittime morte per morbillo.
Soprattutto bambini di meno di 5 anni. Dati impressionanti per una malattia evitabile con la vaccinazione e che denota un fallimento collettivo, spiega l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Il fatto che un bambino muoia a causa di una malattia prevenibile tramite la vaccinazione è francamente un’offesa”, (in inglese outrage, una cosa che indigna), ha dichiarato Tedros Adhanom Ghebreysus, direttore generale dell’Oms, “e un fallimento collettivo nella protezione dei bambini più vulnerabili in tutto il mondo”.

“Per salvare vite dobbiamo assicurare che ogni persona possa beneficiare dei vaccini”, prosegue il direttore Oms, “il che implica di investire nell’immunizzazione e nella qualità delle cure sanitarie come un diritto per tutti”. I paesi più colpiti dalle epidemie, con circa la metà dei casi verificati ed esaminati, sono Congo, Liberia, Madagascar, Somalia e Ucraina. E il 2019 vede purtroppo in prima linea le isole Samoa.

Il problema del morbillo non riguarda però soltanto i paesi a medio-basso reddito ma anche Usa, dove si è registrato il più alto numero di casi degli ultimi 25 anni, mentre in ben quattro paesi europei – Albania, Repubblica Ceca, Grecia e Regno Unito – il morbillo, che era stato completamente eliminato, ha fatto la sua ricomparsa.

In Africa, si sono registrati 1,8 milioni di contagi con quasi 53mila morti, in America (sia del Nord, sia centrale sia del Sud), quasi 84mila i casi, verificati, nelle regioni del Mediterraneo orientale quasi 3 milioni di casi e 49mila morti, in Europa (862mila).

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