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Papa Francesco e il presidente della repubblica Sergio Mattarella nei loro rispettivi messaggi indirizzati agli organizzatori del Meeting di Comunione e liberazione che si apre domani a Rimini per celebrare l’amicizia tra i popoli, parlano di terrorismo e di terza guerra mondiale.

“Si può sperare ancora davanti a una terza guerra mondiale combattuta a pezzi e con tanti fratelli perseguitati e uccisi a motivo della loro fede? Ha ancora senso amare, lavorare, fare sacrifici e impegnarsi? Dove va a finire la mia vita e quella delle persone che non vorremmo perdere mai? Che cosa stiamo a fare nel mondo? Sono domande che si pongono tutti, giovani e adulti, credenti e non credenti” scrive Papa Francesco.

“Prima o poi, almeno una volta nella vita, a causa di una prova o di un evento gioioso, riflettendo sul futuro dei propri figli o sull’utilità del proprio lavoro, ciascuno si trova a fare i conti con uno o più di questi interrogativi – aggiunge continuando il Santo Padre – . Anche il negatore più incallito non riesce a estirparli del tutto dalla propria esistenza. La vita non è un desiderio assurdo, la mancanza non è il segno che siamo nati ‘sbagliati'”.

Per Mattarella invece: “Il terrorismo, alimentato anche da fanatiche distorsioni della fede in Dio, sta cercando di introdurre nel Mediterraneo, in Medio Oriente, in Africa i germi di una terza guerra mondiale. Sta alla nostra responsabilità fermarla”.

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