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Presso l’Istituto Pascale dei tumori di Napoli parte il primo progetto per scoprire se esistono differenze di alterazioni genetiche tra coloro che vivono o hanno vissuto nella Terra dei fuochi rispetto ad altri che invece appartengono ad altre zone della Campania.

Lo studio ha lo scopo di verificare se c’è una correlazione tra l’inquinamento ambientale e l’insorgenza di tumori.

Tale progetto coinvolgerà 300 soggetti con tumore ai polmoni, operati presso tale struttura. Di questi, 150 provengono appunto provenienti dalla Terra dei fuochi, ossia dalle province di Napoli e Caserta.

Lo studio passerà ad analizzare 300 biopsie polmonari che sono custodite nella banca oncologica dell’Istituto napoletano concentrandosi sulle mutazioni genetiche dei tessuti.

Se tale ricerca dovesse rilevare l’esistenza di almeno un 20% di mutazioni genetiche provocate da fattori non conosciuti, allora si potrà parlare di un problema ambientale e una correlazione con la malattia tumorale.

I primi risultati si avranno “entro il 15 settembre 2014”. Intanto, nell’area della Terra dei fuochi Terra dei fuochi, proprio ieri mattina, sono già partiti gli scavi a Villa di Briano.

I carabinieri della compagnia di Mondragone stanno coordinando le attività per accertare eventuali interramenti di scorie nocive in terreni adiacenti alla strada statale 7 bisNola – Villa Literno.

I militari scaveranno fino a venerdì arrivando ad una profondità di 20 metri. A vigilare i lavori il corpo forestale dello Stato e i tecnici dell’Arpac, dotati di strumenti per rivelare possibili emissioni di radiazioni.

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