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Una donna di 28 anni, Simona Riso, nelle prime ore di mercoledì scorso ai sanitari del 118 che l’hanno soccorsa mentre era sull’ambulanza diretta all’ospedale San Giovanni ha detto “Mi hanno picchiata e violentata“. Queste le sue ultime parole prima di morire.

La giovane è arrivata al pronto soccorso in codice rosso, ed è stata trasferita al reparto di ginecologia; ma sarebbe morta a causa di un arresto cardiaco. I tamponi che le sono stati fatti post-mortem escludono tracce di sperma ma nuove analisi eseguite ieri hanno confermato che la morte è avvenuta per pesanti lesioni interne: aveva il bacino, il torace e le costole rotte.

La famiglia è convinta che Simona sia stata uccisa di botte da un conoscente anche perché ha rintracciato un uomo su Facebook. Per l’inchiesta invece resta il mistero su come possa essersi procurata simili fratture.

I Carabinieri di Piazza Dante, guidati dal capitano Riccio, hanno esaminato il cortile dove è stata trovata che si presenta impervio constatando però, che anche una caduta da un’altezza limitata, come ad esempio dalla finestra della sua abitazione al piano ammezzato, avrebbe potuto causarle pesanti lesioni, compatibilità che deve essere riscontrata dall’autopsia.

Inoltre, sembrerebbe che la ragazza in passato abbia sofferto di crisi depressive e che in casa sua sono stati trovati numerosi farmaci. A tal fine, nelle prossime ore alla giovane sarà fatto anche un esame tossicologico.

Infine, la donna aveva più volte in passato tentato il suicidio. Ad allertare i sanitari del 118, sarebbe stata una vicina di casa, che l’aveva notata per terra nel cortile del loro condominio ubicato in via Urbisaglia, nel quartiere Appio e che sostiene di averla vista con la maglietta alzata.

Intanto la Regione ha disposto un’indagine sull’operato del pronto soccorso.

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