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Foto di gruppo per i leader riuniti oggi ad Antalya, in Turchia per il vertice del G20. Sorrisi mesti dei capi di Stato e di governo, a due giorni dalla carneficina avvenuta a Parigi. Assente il presidente francese Francois Hollande.

Lunedì è previsto un incontro ristretto a cinque dedicato alla situazione dopo gli attentati, al quale parteciperà anche il premier Renzi oltre al presidente Usa Barack Obama, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il premier britannico David Cameron, il ministro degli esteri francese Laurent Fabius.

Il primo punto fermo che emerge dal summit è la condanna al terrorismo dell’Isis. Un forte sostegno alla Francia aggredita dai jihadisti e un accordo per rafforzare controlli ai confini e sul traffico aereo. Questi ed altri alcuni dei punti base della bozza del documento sulla sicurezza che, secondo fonti russe, i leader del G20 finalizzeranno stasera durante la cena del summit.

Il presidente turco Erdogan ha aperto i lavori chiedendo un minuto di silenzio per le vittime delle stragi. Sottolineando che «serve una piattaforma comune contro il terrorismo».

Poco prima Erdogan, accogliendo il presidente americano Barack Obama, aveva parlato di «discussione sui prossimi passi da adottare come coalizione alleata contro Isis» per «fronteggiare lo stesso terrorismo che colpisce a Parigi, Ankara, Suruc e Gaziantep».

Obama da parte sua ha auspicato il «rafforzamento dei confini fra Siria e Turchia per impedire a Isis di operare». Per il segretario generale dell’Onu Ban ki moon «urge una riflessione comune su Isis». Ma il tema della lotta al terrorismo non è l’unico argomento di dibattito.

In tale cornice si parla anche di Siria con i leader dei Brics – Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica – che esprimono sostegno ai negoziati di Vienna per una transizione politica.

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